La storia del Gin: come nasce e come abbinarlo per esaltarne il gusto

È sicuramente uno dei distillati più conosciuti e bevuti al mondo, ma qual’è la storia del Gin? Dal profumo e dal gusto inconfondibile di bacche di ginepro, da cui prende il nome, il Gin ha una storia molto lunga e contorta ma molto appassionante. Vediamo insieme le sue origini e alcuni consigli per esaltarne l’aroma.

 

Alle origini del Gin

Sapevate che l’antenato del Gin è stato creato in Italia? La prima traccia conosciuta dell’utilizzo del ginepro all’interno degli alambicchi, infatti, risale al 1055 a Salerno: si parla di proto-gin, una sorta di prototipo dell’attuale distillato, il quale si trattava, in realtà, di un macerato in vino con bacche di ginepro. Si sa che all’epoca l’utilizzo degli estratti era puramente medico, infatti, i monaci Benedettini dell’Università Medica di Salerno creavano i distillati per curare problemi del fegato e della vescica. 
Si hanno testimonianze dell’utilizzo del ginepro per la preparazione di medicinali anche durante la Peste Nera a metà del XIV secolo, quando l'acquavite al ginepro veniva usata come tonico energizzante.
L’uso delle bacche di ginepro per scopi medicali si è però maggiormente diffuso nei Paesi Bassi, in Olanda e Belgio dove, una bevanda chiamata Genever, veniva usata per curare i soldati olandesi impegnati in guerra. Il Genever si tratta di un distillato con erbe e spezie, tra cui il ginepro.

Una svolta importante nella storia del Gin? Sicuramente la caduta di Anversa nel 1585 quando gli inglesi vengono a conoscenza di quello che loro chiamano “Dutch Courage”. Scelgono questo nome dopo aver visto i soldati olandesi bere un bicchierino di Genever prima di andare in battaglia! 
Nel 1688 William d’Orange, nato in Olanda, sconfigge i francesci e sale al trono d’Inghilterra. Dopo alcuni anni vieta l’importazione di liquori stranieri, soprattutto francesi, incoraggiando gli inglesi alla cosiddetta “Gin Mania”: la produzione sfrenata di Gin, grazie alla ricchezza di coltivazioni di cereali. 

Per diversi anni la produzione di Gin in Inghilterra aumenta addirittura fino al 400%, tanto che veniva usato per pagare parte degli stipendi degli operai, cosa che creò un problema di alcolismo e sicurezza pubblica non indifferente. 
L’introduzione di questa bevanda in Inghilterra ha portato alla creazione del Gin inglese come lo conosciamo oggi.

 

Abbinamenti e cocktail con il Gin: non solo tonica!

Il Gin si ottiene partendo da alcol, solitamente proveniente dalla distillazione di cereali i quali garantiscono una neutralità nel gusto, bacche di ginepro, di cui deve sentirsi chiaramente la nota aromatica e spezie varie a seconda dell’aromatizzazione che si preferisce dare. Alcune spezie più usate sono il coriandolo, il cardamomo, la cannella e le scorze di limone e arancia. 

Il Gin è presente in diversi cocktail e può essere accompagnato in molti modi, alcuni più o meno insoliti: 

• il Gin Tonic, classico long drink a base di Gin e acqua tonica;
• il Gin Rickey, con base Gin e aggiunta di soda e succo di lime o limone (Francis Scott Fitzgerald ne era molto fan!);
• il White Lady, con Gin, Triple Sec e succo di limone;
• il Gin Alexander, che combina Gin, panna fresca e créme de cacao per un gusto più dolce ed intenso; 
• il Bramble, aperitivo che unisce Gin, limone, zucchero e liquore alle more;
• il Gin Lemon, classico a base di Gin e limonata;
• il Negroni, che nasce dall’unione di Gin, Bitter e Vermouth dolce.

Questi sono solo alcuni dei cocktail che è possibile creare con il Gin. Questo distillato incolore ma dal forte aroma speziato si sposa bene con l’aroma aspro del limone e della tonica, con i succhi ma anche con l’amaro dei bitter. Bisogna solo scegliere!

 

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