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Parola di bartender: i 5 cocktail invernali da provare

Le idee di cocktail per combattere il freddo

Gusti speziati, sapori dolci, bevande calde. Sono questi i principali ingredienti dei drink ideali per il periodo invernale. 

Sappiamo che ognuno ha gusti diversi, soprattuto in tema di cocktail, ma abbiamo voluto raggruppare qui alcune idee per le vostre serate dei mesi più freddi.

 

White Russian

Base vodka, liquore al caffè e crema di latte. Alcuni lo definiscono un drink da dessert, nonostante la sua gradazione alcolica sia intorno ai 20% vol. 

Sicuramente il caffè e la panna, anche secondo i bartender, lo rendono un cocktail perfetto per l’inverno e per le feste natalizie.

Sembra che la versione senza panna, il Black Russian, sia stata ideata alla fine degli anni ‘40, precisamente nel 1949,  dal barman dell’Hotel Metropole di Bruxelles, in onore dell’allora ambasciatore degli Stati Uniti in visita in Lussemburgo. La versione con la panna si pensa sia arrivata dopo qualche anno, ma niente di confermato.

Perchè il nome “White Russian”? “White” per il colore associato alla panna e “Russian” per la vodka, il superarcolico russo per antonomasia. 

Sicuramente è diventato famoso al cinema, grazie al Grande Lebowski! Lo sapevate?

 

Eggnog

L’Eggnog è conosciuto come il drink tradizionale delle festività di Natale negli USA. Pare che ogni famiglia adatti leggermente la ricetta e guai a chi svela l’ingrediente segreto! 

La ricetta conosciuta ai più comprende latte, panna liquida, uova, zucchero, brandy e noce moscata. Può essere servito sia freddo che caldo, ideale soprattutto nelle giornate più fredde.

Le origini di questo cocktail risalgono addirittura al Medioevo, quando pare esistesse una bevanda molto simile chiamata posset a base di latte caldo, spezie e vino o birra.  

Tra i più famosi fan-bartender di questo cocktail troviamo niente di meno che George Washington, il quale aggiungeva alla ricetta originale anche rum, brandy, whisky e sherry. Insomma, abbastanza alcolico!

Giornata nazionale dell’Eggnog? Il 24 dicembre, ovviamente!

 

Vin Brulè 

Senti nominare il Vin Brulè e pensi subito al Natale. Parliamo della bevanda calda a base di vino rosso, zucchero e spezie aromatiche, diffusa soprattutto nelle zone più fredde. 

Le origini sono antichissime: risalgono all’Antica Roma, dove troviamo il conditum paradoxum, una bevanda composta da vino scaldato, dolcificato con del miele e aromatizzato con delle spezie, di solito con il pepe che veniva offerto agli ospiti come digestivo a fine pasto. 

Quindi, come si fa il Vin Brulè? Non esiste un’unica ricetta ma in Italia solitamente viene preparato con vino rosso, scorza di limone, cannella, bacche di ginepro, noce moscata, zucchero, chiodi di garofano e anice stellato

Può non essere considerato, da alcuni bartender, un cocktail come gli altri perchè associato alle tradizioni popolari e ai mercatini natalizi. Secondo noi, se preparato con ingredienti di qualità può diventare un must tra i cocktail invernali.

 

Hot Toddy

L’Hot Toddy, uno tra i drink caldi più conosciuti al mondo, è composto da alcol, acqua calda, zucchero e spezie.

L’origine è molto incerta, ci sono diverse versioni e diverse ipotesi. 

Secondo alcuni il nome deriva dallo scienziato irlandese Robert Bentley Todd, che nell’Ottocento prescrisse ad un paziente, come rimedio al suo malessere, un intruglio di brandy, cannella, sciroppo di zucchero e acqua calda. Da quel momento la bevanda iniziò a riscuotere molto successo e ad essere consigliata come rimedio per la febbre. Consigliano di bere qualcosa di caldo quando si è malati, no?

Come si prepara? Generalmente ha base whisky, però in alcune varianti viene utilizzato anche il rum o il bourbon. Le spezie scelte solitamente sono la cannella, i chiodi garofano e l’anice stellato, in perfetto tema invernale. Un’aggiunta di zucchero o miele e un po’ di limone, il tutto da servire con acqua calda. Noi sentiamo già più caldo! 

 

Irish Coffee

Concludiamo con l’Irish Coffee, la famosa miscela di whisky irlandese, caffè caldo, zucchero di canna e panna montata. 

È stato inventato nel 1943, nello Shannon Foynes Port, durante una notte gelida irlandese, dallo chef e barman Joe Sheridan. A causa del maltempo il volo diretto a New York di quella sera non decollò, lasciando molti passeggeri scontenti e infreddoliti. In quel momento Sheridan decise di provare ad unire quel poco che aveva a disposizione per riscaldare i viaggiatori.
Perchè il nome Irish Coffee? Pare che nel momento in cui i presenti assaggiarono il drink, calò il silenzio e quando uno di loro chiese stupito “È caffè brasiliano?”, lo chef rispose “No, è caffè irlandese!”, Irish Coffee per l’appunto. 

Il tocco da non dimenticare è servire il drink in un bicchiere leggermente riscaldato e fare in modo che la panna non sprofondi ma rimanga soffice in superficie. L’importante è non mescoltare il drink una volta preparato: deve essere bevuto sentendo il sapore del caffè e del whisky che attraversa la panna!

 

Un bartender per le tue feste: perchè scegliere un servizio personalizzato

Siamo sinceri, durante il periodo invernale la voglia di uscire e fare festa può diminuire drasticamente a causa delle temperature. Un ottimo modo per passare una serata in compagnia è sicuramente quello di organizzare una festa e noi ti consigliamo di scegliere un bartender, per avere un servizio personalizzato.

Perchè? Perchè può consigliarti i cocktail migliori per stupire i tuoi ospiti, è professionale e pensa a tutto lui. 


Contattaci per avere tutte le informazioni riguardo al servizio di barman per le tue feste!

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